MAMME BLOGGER: NON SOLO GLI ADOLESCENTI

Introduzione

Cos’è un blog? Un blog è un sito web personale creato apposta per trasmettere informazioni, parlare di sé, raccontare vicende che interessano la propria vita quotidiana, condividere menù e ricette provate, esprimere accordi o disaccordi su un dato argomento, ed infine, non meno frequentemente, raccontare aspetti personali riguardanti la propria famiglia, condividere nascita, gioie e dolori dei figli, problemi e tutte le relative soluzioni possibili.

Chiunque può creare e gestire un proprio blog personale, discutendo di ciò che più gli interessa, trasmettendo informazioni agli altri o semplicemente raccontando di sé; ma oggi vorrei approfondire una specifica categoria di bloggers: le mamme.

Da un paio di anni a questa parte sono nati (e stanno crescendo sempre più) blog di quest’ultimo tipo, tenuti da mamme. Sposate, single, “in carriera”, mamme che frequentano ancora l’università, semplicemente mamme.

Lo scopo di questi blog è principalmente quello di aiutare le neo-mamme e le mamme che magari cercano consigli, riflessioni, opinioni, aiuti.

Essi vengono gestiti a loro volta da altre mamme, che avendo già superato certe difficoltà mettono a disposizione il loro sapere.

Aspetto storico/sociologico

Negli ultimi anni questo fenomeno delle “mamme blogger” ha visto un enorme crescita. Se prima le uniche a poterselo permettere erano Alice Mangione (de ‘i Pozzolis’), la Ferragni, Filippa Lagerback, Tania Cagnotto o Chiara Maci, ad oggi, il fenomeno si è esteso anche a giovani mamme “non-vip”, che, cercando di trovare una propria strada social, diventano anche loro “un po’ vip”.

 

La prima fra tutte fu Claudia De Lillo, nota anche con il nome di Elasti (@nonsolomamma). La De Lillo lavorava come giornalista, di giorno, mentre di notte si trasformava in blogger; con il suo blog in pochi mesi arrivò a conquistare più di 3 mila visitatori al giorno, raccontando con registro comico e surreale le difficoltà di conciliare famiglia e lavoro.

Da allora il fenomeno è scoppiato, facendo nascere vere e proprie “mini-star”. Ne sono un esempio Julia Elle, alias @disperatamentemamma, con i suoi 213mila follower appresso, Federica (@sweetasacandy) con 102mila, Chiara Cecilia (@insolitamentemamma) con 72mila follower, Giada (@giadamammachevita) con 23mila follower, Gaia (@latendainsalotto), con 20mila follower, Evelina (@evil9225) con 104mila follower.. numeri che possono davvero spaventare se pensiamo che sono tutte donne normali, partite dalla base, da zero. (Perché non so se possono scrivere i nomi delle loro pagine Instagram)

Tutte loro raccontano il quotidiano, le loro giornate, la cura per i figli, come cerano di rimediare ai capricci, i metodi educativi per loro più corretti, il rapporto con i nonni, come riescono a conciliare famiglia e lavoro, e molto altro. A volte il marito/compagno (se presente) partecipa alla scena, altre volte resta in sottofondo. Tutte però hanno un tratto in comune: l’erosione tra il pubblico e il privato.

Il social diventa così strumento per fare rete con le altre mamme, per dialogare, ricevere e dare consigli, rimettersi in gioco, arrotondare lo stipendio.

Aspetto psicologico/patologico

Ma allora perché alcune mamme, molto spesso considerate “inesperte tecnologiche”, hanno iniziato a creare blog per raccontare i momenti del loro quotidiano, gioie, dispiaceri, per dare consigli o semplicemente per condividere la loro famiglia?

La risposta è strettamente collegata all’importanza dei social tra i giovani: si condivide perché si riscontra un feedback positivo (fin troppo a volte) dai follower, e da lì inizia quasi un circolo vizioso. Molto spesso si cercano consigli da “chi ci è già passato”, prendendo il social un po’ come valvola di sfogo, altre volte si cerca di darne, oppure si condividono i momenti più salienti della propria vita per cercare di arrotondare lo stipendio, perché dopo un certo numero di follower si riceve anche un compenso.

Aspetto educativo

Le mamme blogger di oggi utilizzano il social non solo per raccontare gioie/difficoltà/paure della maternità, ma anche per condividere loro quotidianità, spesso in modo ironico e divertente (prendendo ad esempio Julia Elle – @disperatamentemamma). Vengono raccontate storie che non per forza raccontano di eventi eccezionali, ma anche di cose semplici, come una mamma che mette a dormire i suoi bimbi, che racconta di com’è felice nel vedere quanto si divertono giocando o che al termine di una giornata di lavoro è comunque riuscita a soddisfare anche i loro bisogni.

Conclusioni

Possiamo definire l’attività di tenere un blog da parte di una mamma, non come lavoro vero e proprio, ma più come una sorta di passatempo, per scambiare idee e condividere la vita della propria famiglia.

Il grande successo di questa categoria, potrebbe essere la prova che su Instagram non hanno successo solo le foto di panorami mozzafiato e modelle in bikini, ma anche le “storie vere”; nonostante, per questo, queste mamme si espongano (quasi) totalmente ad un pubblico di perfetti sconosciuti, di cui non si conosce neanche la vera identità a volte.