Hater

Introduzione

Hater consiste in un’applicazione che offre un servizio di dating online che punta a far conoscere persone che odiano le stesse cose. Il funzionamento è molto semplice ovvero bisogna esprimere il proprio gradimento su oltre 3mila  argomenti: da Donald Trump a chi cammina troppo lentamente, dalla marijuana ai “butt selfies”, fino a chi odia le multinazionali ma poi compra brand costosi. Per decidere basta scorrere il dito su un emoji: verso il basso per l’odio, verso l’alto per l’amore, a sinistra per dire che non piace, a destra che piace o, in alternativa, si può chiudere la scheda per esprimere neutralità. A quiz completato l’app sarà già in grado di proporre una serie di profili compatibili con i propri interessi.

Aspetto storico/sociologico

L’applicazione è nata nel 2018 negli Stati Uniti ed il suo creatore è Brendan Alper. Inizialmente era disponibile solo per dispositivi iOS, ma ora è compatibile anche con i dispositivi Android.

Aspetto psicologico/patologico

Quasi la totalità dei social network, delle applicazioni e siti di dating online sono basati su sentimenti positivi che puntano a mostrare il meglio di sé attraverso la condivisione di foto, esperienze e passioni ma ormai sembrano diventate cose banali. Hater infatti sposta l’attenzione sulle comuni antipatie, basando quindi le nuove conoscenze su sentimenti negativi.

Questa applicazione sembra prendere spunto da alcuni studi di psicologia sociale che hanno dimostrato come un atteggiamento negativo, provato nei confronti di una terza persona o di un oggetto, sia in grado di unire due individui tanto quanto uno positivo.

In particolare viene citata dal creatore dell’app ,Brendan Alper, quella realizzata nel 2006 da Jennifer Bosson, docente di psicologia sociale all’Università della Florida Meridionale. In questo esperimento venne chiesto ad un gruppo di ‘cavie’ di elencare un aspetto che amavano e uno che odiavano di un personaggio fittizio di nome Brad, per poi far incontrare chi aveva espresso le stesse opinioni. Ne risultò che condividere un sentimento negativo è un elemento efficace nel promuovere la vicinanza tra le persone.

Del resto come disse Lev Tolstoj: “La lotta per l’esistenza e l’odio sono le uniche cose che leghino gli uomini“.

Aspetto educativo

Il servizio di dating offerto non è volto a promuovere l’odio o ad incoraggiare comportamenti negativi, ma piuttosto sfrutta la lista delle cose che ogni persona odia per far si che chi lo utilizza possa trovare “l’anima gemella”.

Nonostante ciò è necessario possedere una buona educazione alle emozioni che dovrebbe partire dalle scuole seguendo un percorso di apprendimento che va di pari passo a quello disciplinare. Da tempo, infatti, la ricerca ha avvalorato l’importanza delle emozioni nell’apprendimento.

Diventa quindi fondamentale far comprendere ai bambini e adulti del futuro quali sono le emozioni e far sì che essi possano convivere, gestire e controllare sia quelle positive che quelle negative in modo che le ultime non sfocino in odio, aggressività o violenza.

Conclusioni

In un mondo digitalizzato in cui siamo sempre tutti di corsa, diventa così fondamentale saper gestire e riconoscere le proprie emozioni ricordandoci che è giusto esprimerle ma sempre nel rispetto di se stessi e degli altri, sia che si tratti di odio o di amore.