Screenshot

Introduzione

Si tratta di un processo, attivato da un comando, che consente di salvare sotto forma di immagini ciò che viene visualizzato sullo schermo di un apparecchio elettronico (cellulare, tablet e computer)

Aspetto storico/sociologico

Nell’ambito dell’informatica il fermo-immagine è il risultato della cattura (istantanea) di ciò che è visualizzato sul monitor del computer. Va precisato che nella terminologia inglese lo screenshot indica solo il processo che cattura l’area dello schermo e che la memorizza nel buffer di sistema, in modo da poterla trasferire in un documento. Nella terminologia italiana esso indica invece anche l’operazione di memorizzazione della cattura della schermata in un file.

Aspetto psicologico/patologico

Analizzerò in particolar modo l’uso degli screenshot nelle istagram stories.

Le instagram stories permettono di creare un vero e proprio album personale in diretta con la propria vita, ma sono uno strumento per controllare la posizione e spiare quello che stan facendo le altre persone. Spesso gli utenti effettuano degli screenshot delle storie su Instagram e li condividono nei gruppi WhatsApp con i propri amici. Questa pratica, però, mette in pericolo la privacy delle persone e Instagram è corsa ai ripari  per bloccare (o perlomeno mettere un freno) a questa prassi. Con uno degli ultimi aggiornamenti è stata introdotta una nuova funzionalità che avverte le persone quando un utente ha effettuato uno screenshot della sua storia.

L’arrivo di questa funzionalità ha preoccupato i milioni di persone che abitualmente fanno gli screenshot delle storie di Instagram e per questo motivo esistono siti e video in cui si insegna a “screnschottare” senza essere scoperti. I trucchi più utilizzati sono:

  • Modalità aereo. Per prima cosa aprite Instagram e caricate tutte le Storie pubblicate. A questo punto uscite dall’applicazione, entrate nelle impostazioni rapide dello smartphone e attivate la modalità aereo. Tornate all’interno di Instagram e aprite la Storia di cui volete fare lo screenshot. Ora potrete condividere lo screenshot all’interno dei gruppi WhatsApp.
  • Utilizzare il computer. Aprite una Storia, fate lo screenshot dello schermo dal computer e nessun messaggio verrà recapitato all’utente.

Aspetto educativo

Per noi educatori che ci troviamo sempre a stretto contatto con gruppi di adolescenti immersi nel mondo dei new media credo sia importante essere a conoscenza delle conseguenze che possono scaturire dalla condivisione di uno screenshot.

Cosa si rischia a condividere screenshot? lo screenshot è la prova diretta e inconfutabile delle parole proferite da un’altra persona. Impossibile contestare, non almeno davanti ad amici e conoscenti. In aula di tribunale, però, può essere facilmente contestato e non aver alcun valore di prova visto che esso può essere facilmente manomesso.

Fare uno screenshot di un post o di un commento e ripubblicarlo su Facebook è legale? Nelle condizioni generali di contratto che gli utenti sottoscrivono con il social network, accettano la possibilità che quanto da loro stessi scritto sia condiviso da altri utenti.       Anche dopo la cancellazione di un account, alcune delle foto o degli scritti potrebbero rimanere ancora “dentro” il social. Dall’altro lato, la legge sul diritto d’autore consente il ritiro di un’opera dal mercato solo per «gravi ragioni morali». Non esistono quindi norme che vietino a qualcuno di ripubblicare uno screenshot su Facebook.

Inoltrare lo screenshot di una chat WhatsApp è illegale? In generale, registrare una comunicazione, anche con mezzi audio o video, è pienamente legale. La lesione della privacy scatta solo quando, nel caso di inoltro di un sms o di una chat, sia visibile il numero di telefono del mittente; in questo caso si ha una violazione della legge sulla privacy che vieta il trattamento dei dati personali senza il consenso del relativo titolare. Il problema, però, si pone più che altro in relazione al contenuto del messaggio. Il Garante della Privacy afferma che inoltrare una mail è illegale solo nella misura in cui il contenuto contenga informazioni personali e sensibili come confidenze sul proprio orientamento sessuale, sulla salute, sulla religione, sul pensiero politico e religioso.

Conclusioni

Credo che questa analisi sullo Screenshot possa essere utile a noi educatori per poter diventare “educatori riflessivi”. L’educatore riflessivo è portatore di riconoscimento e responsabilità pertanto deve essere informato sulla risorsa educativa dei new media e sul rischio rispetto alla privacy, al furto on-line, all’identità e a tutte le frontiere del crime 2.0. Il suo obiettivo è quello di creare riflessività e ricapacitazione ovvero suscitare nel ragazzo la capacità di leggere gli effetti del proprio operare, nell’operare degli altri all’interno della rete ma soprattutto creare capacità, far fiorire scenari e nuove pratiche che andranno a comporre nuovi stili di vita digitali.