app geolocalizzazione

Introduzione

Lo smartphone è uno strumento utilizzato ormai quotidianamente e per molte ore al giorno da parte sia dei ragazzi sia degli adulti che durante tutto il giorno giocano, navigano in internet, chattano e gestiscono i propri profili sui social network; questi dispositivi elettronici contengono ormai moltissime informazioni sulle vite private dei singoli individui i quali molto spesso non tengono in dovuta considerazione il fatto che tali apparecchiature, essendo sempre collegate alla rete internet, sono soggette a rischi di intrusione esterne con il conseguente furto di dati sensibili.

Uno dei rischi maggiormente trascurato dai giovani è il problema delle app di geolocalizzazione, applicazioni che permettono in ogni momento di sapere dove quella determinata persona si trovi e che luoghi stia visitando, con quali persone sia in compagnia ed anche quali siano le preferenze che ha sulle attività da frequentare in quella specificata zona.

Aspetto storico/sociologico

Nel 2017 una ricerca di Save the Children[1] ha evidenziato come il 95 % dei ragazzi italiani è in possesso di uno smartphone sempre connesso alla rete; sempre dalla stessa indagine emerge che circa il 35% degli adolescenti lascia la funzione di geolocalizzazione dello smartphone attiva di continuo e di questo 35% quasi il 10% la lascia per essere sempre rintracciabile dagli amici; dalla medesima ricerca emerge anche che per poco meno dei due terzi degli intervistati ( 61%)  le tracce digitali sono sempre raccolte dai siti e dalle app utilizzate ma solo il 50% di questi pensa che venga memorizzata e ricordata la geolocalizzazione del dispositivo.

[1]https://www.savethechildren.it/sites/default/files/files/comunicati/SID%202017%20-%20IPSOS%20PER%20SAVE%20THE%20CHILDREN%20-%20PERCEZIONE%20E%20CONSAPEVOLEZZA%20SUL%20CONSENSO%20IN%20AMBIENTE%20DIGITALE%20-%20final%20doc.pdf

Aspetto psicologico/patologico

Nel Report annuale Osservatorio Nazionale Adolescenza 2017[1] emerge come il 15% dei ragazzi intervistati trascorre più di 10 ore al giorno utilizzando lo smartphone e come l’80% degli adolescenti soffra di nomofobia, ossia la paura di rimanere senza apparecchio digitale e di non potersi quindi connettere a internet; questa fobia di non riuscire a essere digitali e di “sparire” quindi dal mondo dei coetanei porta i minori ad accettare anche le conseguenze negative legate all’uso dei cellulari come ad esempio il fatto di poter essere sempre rintracciati e fatti oggetti di schedatura su luoghi frequentati, musica preferita, cibi preferiti e app preferite.

[1]http://www.adolescienza.it/osservatorio/nella-rete-della-rete-report-annuale-osservatorio-nazionale-adolescenza-2017/

Aspetto educativo

Compito dell’educatore in questo ambito sarà far comprendere all’adolescente quali siano i rischi connessi all’uso delle app di geolocalizzazione pur non negandone gli aspetti positivi; è utile sapere se nella zona in cui l’utilizzatore dello smartphone si trova ci sia una buona pizzeria dove fermarsi a mangiare qualcosa, meno indicato ricevere poi in continuazione sul dispositivo pubblicità indicative di possibili nuove pizzerie  giudicate dalla rete più convenienti o migliori sotto l’aspetto della qualità; il fatto di poter localizzare tramite GPS il cellulare fatto oggetto di furto sicuramente serve per ritrovarlo ma far sapere sempre a tutta la rete dove ci si trovi in un determinato momento non è sempre un fatto positivo.

Altro dovere dell’educatore è quello di far comprendere al ragazzo che l’uso delle applicazioni di geolocalizzazione non è l’unico strumento per essere presente nel mondo digitale, ci sono altre modalità che permettono di raggiungere lo stesso scopo pur senza sottostare al diktat dell’essere sempre controllato su ogni aspetto della propria vita.

Conclusioni

Nell’ottica che ormai il mondo digitale è sempre più presente nella vita quotidiana delle persone non si può pensare di vietare totalmente alle app di localizzare la posizione di un determinato dispositivo, senza questo servizio sarebbe per esempio impossibile l’uso di strumenti di navigazione satellitare, sarebbe difficile localizzare mezzi rubati o persone scomparse che siano in possesso di un qualsiasi dispositivo localizzabile col GPS; è quindi doveroso lasciare la possibilità di individuare la posizione esatta di un dispositivo elettronico a queste applicazioni ponendo però delle limitazioni all’uso di queste e far comprendere all’utilizzatore qual è il giusto compromesso tra l’essere sempre localizzabile e i rischi che si corrono con questa tracciatura.