Chi smette di seguirmi?

Introduzione

In un periodo fragile come quello adolescenziale, in cui la mente dei ragazzi è attraversata da fiumi di pensieri ininterrotti, i social network danno loro la possibilità di esporsi e di mostrare parte della loro personalità e della loro vita privata. Nonostante questo dovrebbe avvenire come soddisfacimento del proprio bisogno di mostrarsi al mondo social, una certa influenza è dettata dal giudizio degli altri utenti, che corrisponde ad un feedback che può essere più o meno costruttivo, ma che ha una forte valenza emotiva a livello psicologico.

Aspetto storico/sociologico

Da qualche tempo sono state create delle applicazioni per smartphone in cui è possibile tenere monitorata la situazione del nostro profilo instagram, scoprendo chi smette di seguirci, chi visita più spesso il nostro profilo e chi, invece, ci blocca.

Ne esistono diverse: alcune sono a pagamento, mentre altre sono gratuite per alcune operazioni (come scoprire chi smette di seguirci) ma per sapere chi visita il nostro profilo bisogna pagare una quota mensile.

Alcune sembrano funzionare bene, ma non trattandosi di soluzioni ufficiali, non tutte sembrano funzionare al 100%. Queste, inoltre, richiedono l’accesso ad alcune informazioni personali dell’account, costituendo una possibile minaccia alla privacy.

E’ possibile vedere chi smette di seguirci solo dopo aver installato le applicazioni, e quindi non hanno una funzione retroattiva.

Aspetto psicologico/patologico

Queste applicazioni stanno prendendo sempre più piede: l’adolescente ha bisogno di sapere come gli altri reagiscono nel vedere le proprie foto o le proprie storie. Un semplice ” unfollow” crea nell’adolescente una serie di sensazioni che lo portano a riflettere sulle motivazioni di questo gesto: ” i miei contenuti sono poco interessanti?” ” pubblico qualcosa che può infastidire?” o, se il rapporto con questa persona va oltre il mondo social, può portare a pensare di aver fatto qualcosa di sbagliato e che ci siano quindi dei problemi interni alla loro relazione d’amicizia.

Sapere chi smette di seguirci, è diventato ormai essenziale, cosa che  prima era possibile solo  inserendo il nome della persona manualmente nella lista dei “followers”.

Per preservare la privacy dei suoi utenti, inoltre, instagram non invia notifiche quando qualcuno smette di seguirci.

Le informazioni date da queste app possono essere positive per chi ha profili come blog o attività commerciali, perché, ad esempio, potrebbero portare ad interrogarsi sul motivo della mancata efficacia di qualche strategia di promozione.

Per quanto riguarda i profili privati, l’adolescente edipo ha bisogno di sapere se viene rifiutato da qualche coetaneo, anche se questo, a livello psicologico, crea un disagio piuttosto importante

Aspetto educativo

Molte volte i giovani d’oggi pensano subito al peggio, quando in realtà i motivi di questo unfollow possono essere davvero banali ( ad esempio una semplice “pulizia” del profilo). E’ necessario non farsi prendere troppo la mano con queste app e ricordare che la vita non è una torre di controllo, e soprattutto che non dobbiamo sforzarci di piacere a tutti, ma mostrare la nostra parte di vita, non facendoci troppo influenzare dal giudizio degli altri che, soprattutto negli adolescenti, sembra importare di più del proprio giudizio verso se stessi.

Conclusioni

Queste applicazioni sono diventate ormai tra le più utilizzate dagli adolescenti, che ricercano continuamente feedback dagli tra utenti nei social network. Possono essere davvero molto utili, ma la differenza è il modo in cui le si utilizza. E’ importante che il controllare i movimenti del nostro  profilo non diventi un’ossessione: molte volte capita di distorcere la realtà cercando di comprendere il motivo per il quale certe persone smettono di seguirci.

Così facendo, però, rischiamo di diventare schiavi di questo sistema, che a livello psicologico crea in noi delle paranoie ( a causa delle nostre distorsioni della realtà, appunto) che condizionano indubbiamente la nostra attività nei social, ma anche i rapporti nella nostra vita quotidiana.