CoderDojo

Introduzione

Anche i più piccoli possono imparare a programmare. Coder Dojo offre questa opportunità con lezioni orientate, utilizzando strategie come il peer learning ed il gioco.

Aspetto storico/sociologico

CoderDojo è un movimento no-profit internazionale nato in Irlanda nel 2011 con lo scopo di avvicinare i bambini ed i ragazzi all’informatica attraverso la realizzazione di club di programmazione gratuiti.

I Dojo vengono fondati in diversi paesi da un champion (insegnante) che sottoscrive uno statuto che comprende le basi etiche e gli aspetti cardine del movimento, come: la gratuità dei laboratori, il tutelare il benessere e la sicurezza dei ragazzi, incoraggiare la collaborazione, supportare i ragazzi al pensiero critico verso l’informatica e Internet, stimolare la correttezza dei rapporti interpersonali sia nella Rete che fuori dalla stessa.

Aspetto psicologico/patologico

Questi Dojo hanno come modello di insegnamento quello delle 4 P di Resnick (Projects, Peers, Passion, Play), ed esso spesso viene aggiunta anche un’altra P, quella di  Purpose, che possiamo tradurre come fine, obiettivo, missione.

L’inter-relazione delle 4 P +1 crea la spirale dell’apprendimento creativo, cioè chi vuole creare qualcosa immagina quello che vuole fare, crea un progetto basato sulla sua idea, gioca con la sua creazione, condivide la sua idea e la sua creazione con altri, riflette sull’esperienza e sul feedback ricevuto da altri, e tutto questo lo porta a immaginare nuove idee, nuove funzionalità, nuovi miglioramenti per il proprio progetto, o nuovi progetti.

Aspetto educativo

CoderDojo quindi propone un apprendimento creativo, cooperativo e responsabile per fare in modo che i ragazzi utilizzino gli strumenti informatici in modo riflessivo.

Questo tipo di apprendimento risulterà molto utile nel futuro lavorativo dei ragazzi dove sarà richiesto loro, non più di eseguire compiti meccanici e ripetitivi, ma di essere flessibili e creativi mentalmente per ricoprire ruoli molto diversi tra loro.

Conclusioni

Sarebbe quindi molto utile spingere alla creazione di nuovi CoderDojo e a portare il loro tipo di apprendimento anche all’interno delle scuole, riuscendo così a responsabilizzare e rendere partecipi i ragazzi alla Rete, e alla programmazione.